Potenzialità che emergono dal mezzo

Lo sviluppo, ormai in qualsiasi ambito, è più che costante, soprattutto se si parla a proposito di quello digitale. Nelle arti visive, ad esempio, si assiste a crescite esponenziali, come nel caso particolare del computer usato nel fumetto: potenzialità che emergono dal mezzo. Il mondo del cinema ne prese esempio per raccontare inimmaginabili storie. Portandoci avanti con esempi storici abbiamo la GMM (Giovanotti Mondani Meccanici) ovvero una prima idea di fumetto digitale, ed in quanto tale può essere definito un ibrido. Pur essendo disegnato su un Apple II, gli ‘originali’ fumetti furono fotografati perché all’epoca non era possibile stampare le vignette su un supporto cartaceo. Molti invece pensano che Shatter (1985) sia da considerarsi il primo vero fumetto commercializzato a essere realizzato al computer. Fumetto pubblicato da First Comics, scritto Peter Gillis e disegnato da Mike Saenz, Shatter racconta di un poliziotto, che prende il nome dal titolo, con la capacità di assorbire il talento delle persone che lo circondano.

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Primo volume di Shatter (fonte: Wikipedia)

Le tavole del fumetto vennero create su un Apple Macintosh e stampate con ImageWriter, la stampante associata al Mac che utilizzava una matrice di punti per creare figure e caratteri. Il procedimento consisteva nella realizzazione di bozzetti cartacei e, dopo essere stati approvati da un editore, andavano disegnati con il programma MacPaint, poiché non vi era uno scanner con cui riportare la matita.

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MacPaint (fonte: Flickr)

Era un processo molto lungo e ogni aspetto del fumetto venne pensato in funzione del computer, dai disegni, al testo, al logo e perfino gli editoriali, tranne il colore perché la stampante si limitava al bianco e nero e le tavole andavano colorate a mano. L’esatto contrario del metodo attuale in cui il disegnatore scansiona la tavola e il colore viene applicato digitalmente. Il primo volume, stampato in 60.000 copie, andò esaurito, così come la sua ristampa (fonte: computerhistory.org).

Mike Saenz, inoltre, lavorò alla realizzazione della prima Graphic novel strutturata al computer: “Iron Man: Crash” della Marvel Comics.

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Iron Man: Crash (fonte: Marvel.wikia.com)

La Marvel, essendo una delle case fumettistiche più famose al mondo, fu una delle prime a prendere in pratica lo sviluppo digitale e cercò da sempre di capire come usufruirne, sia per un fattore produttivo, sia per favorire il pubblico alla lettura anche attraverso il lancio della Marvel Global Comics, un’app che permette ai lettori di scaricare i fumetti sui propri device e leggerli in 12 lingue differenti, fra cui anche l’italiano.

Questo è quello che, in parte, l’era digitale ha plasmato nel mondo del fumetto, ma, appurato che il formato cartaceo rimane prevalentemente per i tradizionalisti e per i collezionisti, si possono già da subito notare le innovazioni che questa rivoluzione abbia portato nel mondo del fumetto.

Per saperne di più…

Stay tuned

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